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Porsche 964 Turbo S Leichtbau Clubsport, Speed gelb, 1993

Una delle due prodotte per le competizioni, mai incidentata, storia sportiva completa, restauro conservativo straordinario |
One of two produced for racing, never crashed, fully documented racing history, extraordinary preservative restoration
Prezzo su richiesta |
Price on request

(English text below)

 

 La Porsche 964 Turbo S Leichtbau non ha bisogno di presentazioni: lanciata nel maggio 1992 per omologare l'auto da corsa per Le Mans, sarebbe dovuta essere prodotta in un numero limitato di 80 esemplari, 3.3L monoturbo, con una potenza elevata a 381 CV, cambio a 5 marce con differenziale autobloccante, scocca rinforzata, configurazione delle sospensioni della RS, pinze dei freni verniciate in rosso (per la prima volta di serie), cofano anteriore, posteriore e porte realizzate in materiale composito e interni semplificati. Il peso della Leichtbau era di 1290 kg, 180 in meno della Turbo standard.

 

Alla fine furono prodotte non 80 ma 86 vetture e solo 2 di queste furono costruite appositamente per uso agonistico: il telaio numero 79 e il telaio numero 80, l'auto che qui presentiamo. La genesi di queste due Turbo S inizia nel 1992 quando Jurgen Barth si trovava a Vallelunga per assistere ad una delle prime gare del nuovo Campionato Italiano GT. La 964 RS non poteva fare molto contro la potente Ferrari F40 così parlando con l'amico Graziano Teggi, meccanico e titolare del team Rennsport, disse che avrebbero studiato una vettura per lottare ad armi pari contro la Ferrari.

 

Partendo dalla 964 Turbo S, Porsche sviluppò questa versione “Leichtbau Clubsport”, realizzata in soli 2 esemplari con rollbar saldato e nessun rivestimento interno, entrambi consegnati nello stesso periodo in Italia, entrambi seguiti dall’officina Rennsport.

 

A fine 1992 la numero 79 era pronta a Zuffenhausen e Graziano Teggi (Rennsport) andò a ritirarla ma le sospensioni non erano adatte a quella vettura (le stesse della versione stradale) quindi non la ritirò. Fu consegnata dalla Porsche direttamente a Casalgrande il 24 dicembre 1992: Graziano la provò e notò che mancava potenza...portò le sue lamentele a Jurgen Barth e ricevette dalla fabbrica un altro turbocompressore: il motore tuttavia aveva un problema, quindi venne rispedito indietro, in garanzia. La 79 venne nuovamente testata e un altro turbocompressore si ruppe... questo accadde altre 2 volte! Finalmente i problemi vennero risolti, la vettura con il motore in ordine venne consegnata a Monza testata da Jurgen Barth il quale sosteneva che dai 381 cavalli originali si fosse arrivati a 450, ma non fu mai dimostrato. Dopo tante difficoltà, iniziò la stagione agonistica e il noto pilota Beppe Schenetti entrò nel Campionato Italiano GT 1993, conquistando il gradino più alto del podio in una sola gara, contro la Ferrari F40 a Varano de' Melegari.

 

Nel frattempo, venne costruita la Turbo S telaio n.80 con specifiche per la Germania (C00), era una delle 38 auto prodotte in Speed Yellow. Gli interni erano finiti secondo la specifica Ausstattungskarte 970, i sedili erano rivestiti in tessuto Nomex nero. L'auto era equipaggiata senza airbag e senza impianto di climatizzazione. Gli optional includevano il pacchetto Clubsport che prevedeva un roll-bar saldato (ordine Z 16112, "gabbia di sicurezza come M001").

L’auto fu acquistata gentleman driver italiano, Renato Mastropietro: il 3 marzo 1993 venne consegnata e immatricolata in Germania con il team Bernt Motorsport (pagando 350.000 marchi tedeschi, mentre l'IVA italiana all'epoca era al 38%) e Mastropietro iniziò a correre nelle gare del Porsche Club Italia seguite dal team Motortecnica, di Ruggiero Bernardi; neanche la n.80 era competitiva né affidabile, quindi fu rimandata a Zuffenhausen per alcuni aggiornamenti che includevano sospensioni Cup, un nuovo differenziale a slittamento limitato, nuovi ingranaggi e sincronizzatori e un nuovo turbocompressore. Dopo 40.000 marchi spesi senza grandi risultati, Mastropietro portò la vettura alla Rennsport che stava già lavorando sugli upgrade della sorella, n.79.

 

Dopo molte difficoltà, con la versione monoturbo, entrambe le vetture sostituirono i motori originali con un affidabile 3.3 biTurbo e da allora gareggiarono con quella configurazione. Il motore originale è stato smontato e mai utilizzato, così come il cofano originale in kevlar, l'alettone posteriore ed i paraurti. Con questa configurazione, utilizzando un alettone posteriore derivato dalla RS 3.8 con due snorkel e svasature estese, la Turbo S Leichtbau Clubsport aveva una potenza di oltre 500cv, testata al banco prova.

Il signor Mastropietro ricorda bene che mentre partecipava alla 24 ore di Le Mans del 1993 con la RSR, vide una 964 BiTurbo bianca ufficiale guidata da Bob Wollek e Hans Stuck che aveva la stessa soluzione studiata da Rennsport: ebbe un guasto al cambio ma la strada della doppia turbina era ormai tracciata.

 

 

La Turbo S n.80 ha iniziato una lunga e vincente carriera a partire dal 1994 al Rally di Monza dove ha concluso 8° assoluto ma finì una prova speciale al 1° posto lottando contro l'Alfa Romeo 155 DTM ufficiale guidata da Giorgio Francia!

Altre vittorie a Vallelunga e al Mugello durante la Targa Tricolore Porsche, poi la vittoria del Campionato Italiano GT 1995 (denominato Coppa GT Special). Nello stesso anno la vettura partecipò anche alla gara Jarama del Campionato BPR e alla 6 Ore di Vallelunga, entrambe gare insieme ad Angelo Zadra.

 

Nel 1997 l'ex pilota Ferrari Luca Drudi corse con la Turbo S la gara del campionato GT di Varano e la vinse.

 

Sempre seguita dal team Rennsport, la vettura passò di proprietà a Massimo Pasini che concluse il Campionato GT 1999 al 3° posto assoluto, vinse lo stesso campionato nel 2000 e partecipò a diversi appuntamenti assieme a Saturno Bandiera fino al 2003.

 

Importante dire che l'auto non è stata mai, mai, mai incidentata, nemmeno un paraurti!

 

Dopo 10 anni di gare, la vettura è rimasta alla Rennsport dove è stata restaurata “nut&bolt” riportandola alle condizioni originali, montando il motore di primo equipaggiamento, con numerose foto dei lavori eseguiti. Sul contachilometri leggiamo 90 Km, in quanto la vettura è appena stata ultimata, pronta per la sua nuova vita.

A parte i documenti di gara, la vettura è dotata del suo libretto tagliandi originale (non chiedete i timbri apposti...non è stata tagliandata dalla rete ufficiale Porsche!). Può essere immatricolata.

 

A breve il dettaglio di tutte le gare effettuate. La vettura può essere visionata previo appuntamento a Modena.

Qui sotto potete vedere un video della vettura durante il Rally di Monza del 1994.

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 The 964 Turbo S Leichtbau doesn’t need introduction: launched in May 1992 in order to homologate the Le Mans racing car, it should have been produced in a limited number of 80 vehicles, 3.3L  single turbo, with a power raised up to 381 hp, 5 speed gearbox with limited slip differential, strengthened bodyshell, suspension setup from the RS, brake calipers painted in red (for the first time as standard), front lid, engine cover and doors fabricated from GRP-composite and simplified interior. The weight of the Leichtbau was 1290kg, 180 less than the standard Turbo.

 

In the end, not 80 but 86 cars were produced and only 2 of them were built specifically with racing purposes: chassis number 79 and chassis number 80, the car we present here. The genesis of these two Turbo S began in 1992 when Jurgen Barth was in Vallelunga to see one of the first races of the new Italian GT Championship. The 964 RS couldn’t do much against the powerful Ferrari F40 so talking to his friend Graziano Teggi, mechanic and owner of the team Rennsport, he said we would have studied a car to fight on equal terms against the Ferrari. 

 

Starting from the 964 Turbo S, Porsche developed this “Leichtbau Clubsport” version, made in just 2 examples, both delivered in the same period in Italy, one chassis number 79, the other – this one for sale – with chassis number 80.

 

At the end of 1992 No. 79 was ready at Zuffenhausen and Graziano Teggi from Rennsport  went there to pick it up but the suspensions were not suitable for that car (the same of the street version) so he didn’t retire it. It was delivered by Porsche to Rennsport the 24th December 1992, then Graziano tested it and said it wasn’t powerful at all…he told it to Porsche and received by the factory another turbocharger: the engine had a problem, so was sent it back. Then No.79 was tested again and another turbocharger broke down…other 2 times. Since the car with the new engine was delivered in Monza by Jurgen Barth had 381 real horse powers: later it was said that had been upgraded with 450hps, but it was never proved. After many trouble, the racing season was beginning and the well known race driver, Beppe Schenetti, entered the Italian GT Championship 1993, winning against the Ferrari F40 at Varano de’Melegari.

 

Meantime, the Turbo S Chassis no.80 was built to meet the specification for Germany (C00), it was 1 of 38 cars to be painted in Speed Yellow. The interior was trimmed according to the Ausstattungskarte 970, the seats being upholstered in black Nomex fabric. The car was equipped without the airbags and without the air conditioning system. Special options included the Clubsport package which featured a welded in roll cage (Z-order 16112, "safety cage as M001"). 

It was purchased by another Italian gentleman driver, Renato Mastropietro: the 3rd March 1993 the car was delivered and registered in Germany under the team Bernt Motorsport (paying it 350.000 Deutsch Marks, while Italian VAT at the time was 38%) and started racing in the Porsche Club Italia races followed by Motortecnica team, of Ruggiero Bernardi; neither this car was competitive and nor reliable so was sent back to Zuffenhausen for some upgrades that included Cup suspensions, a new limited slip differential, new gears and synchros and a new turbocharger. After 40.000 Deutsch marks spent without results, Mastropietro brought the car to Rennsport who was already working on upgrades of the sister (chassis 79).

 

After many troubles, with the single turbo version, both cars swapped the original engines with a reliable 3.3 twin turbo engine and raced since then with that configuration. The original engine was dismounted and never used, as the original kevlar bonnet the rear wing and the bumpers. With this configuration, using a rear wing derived from the RS 3.8 with two snorkels and extended flares, the Turbo S Leichtbau Clubsport had an output of over 500hps, tested on the dyno. 

Mr. Mastropietro remembers clearly that while he was attending the 24 hours of Le Mans in 1993 with the RSR, he saw a Works white 911 Turbo driven by Bob Wollek and Hans Stuck which had the same solution studied by Rennsport: it had a gearbox failure but the road of the twin turbo was traced. 

 

 

The Turbo S no.80 started a long and winning career since 1994 at the Rally di Monza where it ended 8th overall but finished a special stage in 1st place fighting against the works Alfa Romeo 155 DTM driven by Giorgio Francia! 

Other victories in Vallelunga and Mugello during the Targa Tricolore Porsche, then the victory of the 1995 Italian GT Championship (named Coppa GT special). The same year, the car took part also to the Jarama race of the BPR Championship and to the 6 hours, both races together with Angelo Zadra. 

 

In 1997 the former Ferrari driver Luca Drudi raced with the Turbo S the GT championship race of Varano and won it. 

 

Always followed by Rennsport team, the car passed to the ownership of Massimo Pasini who ended the 1999 GT Championship in 3rd position overall, he won the same championship in 2000 and took part to several appointments together with Saturno Bandiera until 2003. 

 

Important to say that the car was never, never, never crashed, neither on a fender! 

 

After 10 years of races, the car remained at Rennsport where it had been “nut&bolt” restored back to its original conditions, with many photos of the works done. On the odometer we read 90kms, as the car has just been finished, ready for its new life.

Apart from the racing documents, the car comes with its original service book (don’t ask for the stamps on it…it wasn’t serviced by official Porsche network!). It can be road registered. 

 

Soon, the detail of all the races done. The car can be seen by appointment in Modena. 

Above you can see a video of the car during the 1994 Rally of Monza. 

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